giovedì 12 giugno 2008

purtroppo non è una notizia nuova.....

ho letto oggi questo articolo che mi ha amareggiato molto. Il nostro superbo " primo mondo" che cerca il piacere nel dolore dei piccoli....


Turismo sessuale, 80mila italiani tra gli 'orchi'
l’identikit


Sono in crescita i nostri connazionali che vanno nei Paesi in via di sviluppo Due milioni le vittime

DA
ROMA
S
piaggia di Natal, fra le città più turistiche del Brasile, qualche tempo fa: l’uomo aveva appena co­nosciuto una bambina di die­ci anni, povera e affamata, che abita – come racconta il sito Peace reporter – nella ba­raccopoli con le famiglie più povere della zona, dove si ti­ra avanti alla giornata, arran­giandosi, dove tutto è per­messo, pur di mangiare. «Ti pago il pranzo e ti regalo una collana – le avrebbe detto – se ti fai accarezzare un po’». Lui ha 33 anni e vive in provincia di Forlì. Aveva pranzato con la ragazzina e poi si era sedu­to accanto a lei in spiaggia, in atteggiamenti che due agen­ti della polizia federale hanno giudicato tanto sospetti d’ar­restarlo per pedofilia e ol­traggio al pudore in luogo pubblico.
Forse non è un solo un epi­sodio, non è solamente un ca­so: perché sono sempre più giovani – hanno fra 20 e 30 an­ni – i turisti italiani che van­no nei Paesi in via di svilup­po per incontrare sessual­mente un minorenne: ottan­tamila circa ogni anno, com’è stato spiegato in un conve­gno organizzato a Roma da 'Legale nel sociale', un’asso­ciazione di avvocati impe­gnati nel terzo settore. Un fe­nomeno, il turismo sessuale con minori – ha ricordato dal­l’associazione,
facendo rife­rimento a dati Unicef ed Ec­pat – che è in gran parte som­merso e i dati si riferiscono a stime, certamente calcolate per difetto. Un fenomeno poi così diffuso e drammatico che non può essere neppure liquidato come pedofilia, vi­sto che tra i turisti sessuali sol­tanto il 3% è pedofilo.
Complessivamente, i minori vittime di sfruttamento ses­suale nel mondo sono stima­ti in 2 milioni e un quarto di loro vive in Asia. 'Intratte­nersi' con loro costa media­mente 20 dollari, ma in alcu­ni Paesi (come Brasile e Filip­pine) si può scendere fino ad­dirittura a cinque dollari. In Thailandia invece si arriva a
40 dollari mentre nella Re­pubblica Domenicana al massimo 30. Cifre insignifi­canti per i Paesi ricchi, ma che rappresentano un’entrata preziosa e ambita nelle co­munità povere e disagiate dei Paesi poveri.
Il turista del sesso provenien­te dall’Europa occidentale – italiano compreso – predilige mete asiatiche e africane. Il Paese dove è stimato il mag­gior numero di bambini vitti­me di questa infamia è la Ci­na (600mila) seguito da India (575mila), Messico (370mila), Thailandia (300mila); Nepal (200mila), Filippine (100mi­la). Nello Sri-Lanka (30mila). E l’80% dei bambini coinvol­ti nello sfruttamento sessua­le
sono maschi.
Altri esempi. Secondo uno studio condotto dall’Unicef e dal governo keniota, lo sfrut­tamento sessuale di bambini e bambine in Kenya ha rag­giunto livelli altissimi ed è in aumento nelle zone costiere del Kenya. Circa metà dei clienti che abusano di bam­bine sono uomini europei, con gli italiani al primo posto. Sempre questo studio indica in circa 15mila le bambine e ragazzine tra 12 e 18 anni che saltuariamente si prostitui­scono nei quattro distretti co­stieri del Kenya: Mombasa, Kilifi, Malindi e Kwale: in pra­tica, il 30% della popolazione della zona in quella fascia
d’età. ( P.Cio.)

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