mercoledì 13 agosto 2008

Medaglia d'oro

Quando si è campioni nella vita. Questa notizia è dura e dolorosa ma nello stesso tempo mi riempie il cuore di gioia e speranza. Vedere che esistono dei campioni di umanità, disposti a soffrire per il bene dell'uomo mi riconcilia con la vita, mi riempie il cuore di speranza. In questo tempo di medaglie.....per me questa è veramente una medaglia d'oro.







Eddy e noi: la «divisa» dell’uomo buono
DAVIDE RONDONI

G
li han spaccato la testa perché non gli piaceva il modo con cui certi mandano in rovina la vita della gente. Il ghanese di oltre cinquant’anni, Edward G. detto Eddy, a Milano da vent’anni a lavorare, se ne andava in giro per panchine e bar frequentati da drogati (e dai loro fornitori) a scuoterli, a dire: non andartene così, non finire in questo schifo. E per questo, per il fastidio che dava, secondo le cronache, ha rimediato una scarica di botte in testa. Con una mazza da baseball. La storia è di un mese fa, ma solo l’altro giorno, con l’arresto del boss dello spaccio di quella zona che lo ha massacrato, è venuta fuori chiaramente. Dapprima, vista la zona e le caratteristiche dell’assalto, si era pensato a un regolamento di conti tra spacciatori. Invece no. Il ghanese Eddy aveva la colpa di dire ai ragazzi, specie agli africani come lui che incontrava: non buttatevi via. Con l’età di un padre, e con la pazienza di uno che non ha avuto la vita facile, Eddy, secondo le ricostruzioni, girava per quelle panchine con una specie di missione. Lo aveva impressionato, nei primi mesi d’Italia, aver diviso l’appartamento con un ragazzo fuggito dalla famiglia per buttarsi nell’eroina. Ha finito per dar fastidio al 'ras' del Parco Solari, che lo ha assalito fino a rompergli la testa con la mazza da baseball.
Una storia che potrebbe perdersi tra le mille e mille che si consumano nelle panchine dove vediamo tanti, troppi ragazzi – immigrati e no – distruggersi. E diventare pericolosi per sé e per gli altri. Eddy andava a mettere la mano all’inferno. Non so se sia un pazzo. So che faceva quel che si
dovrebbe fare. Perché la mano all’inferno la deve mettere certo la polizia (e ora, persino, l’esercito); la deve mettere lo Stato. Ma se non la mettiamo anche noi, se non la mette anche qualcuno di noi, che ha solo la 'divisa' del padre e dell’uomo buono, l’inferno finirà per vincere. Perché Eddy, pur se è uno degli ultimi arrivati, per così dire, tra gli italiani, rappresenta una specie d’avanguardia per tutti noi. Insomma, è andato più avanti. Là dove in pochi tra noi rischiano di andare.

Articolo tratto da Avvenire

1 commento:

  1. Sai la cosa triste quale credo che sia? E' che giustamente vorremmo dargli una medaglia, perchè questo suo coraggio è purtroppo isolato e non esiste più la coscienza civile.

    Ciao
    Daniele

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