mercoledì 10 settembre 2008

Meditate gente, meditate.... diceva qualcuno



di Ilvo Diamanti, da La Repubblica

Italia fra Repubblica e repubblichini

La "Bussola" dedicata alla banalizzazione del fascismo, ridotto
a merchandising per turisti, a Rimini, ha prodotto molte reazioni.
Di segno e contenuto diverso, hanno contribuito a precisare la
fenomenologia nostalgica. Ne hanno, in particolare, allargato
la geografia ben oltre Rimini. A partire dalla vicina Riccione, dove,
mi è stato segnalato, da poco è stata restaurata e riaperta al
pubblico Villa Mussolini. Proseguendo sul lungomare romagnolo,
dove l'oggettistica fascista sembra diffusa, nelle vetrine e nei mercati,
quanto l'iconografia del football.

Ma lo stesso avviene altrove, in punti diversi e distanti del paese.
Per chiarire che la nostalgia non è un prodotto locale, circoscritto
alle terre del duce. Il busto di Mussolini, in formato mignon, è stato
avvistato - e segnalato - un po' dovunque, nella penisola. Da Nord
a Sud, da Bolzano alla Sicilia, passando per la Liguria e la Campania.
Nei mercati e nei mercatini di rione e di paese, nei minimarket lungo
l'autostrada.

L'ampiezza del fenomeno suggerisce l'esigenza di una domanda,
evidentemente, altrettanto estesa. E in crescita, come ha rammentato
un lettore che se ne intende. Il quale mi ha ragguagliato che Mussolini
è venduto ormai quanto il Che, mentre Stalin è in caduta. Anche Hitler
riscuote un certo interesse, visto che la sua immagine si incontra, con
frequenza crescente, accanto a quella del duce. A differenza di quanto
avviene in Germania, come ha sottolineato un altro lettore, il quale vi
si reca almeno due volte l'anno per lavoro. A Monaco, Francoforte, Berlino,
Colonia, scandisce, " Mai e poi mai sono imbattuto nell'immagine di Hitler".

Ma gli estimatori tedeschi del fuhrer possono sfogare e soddisfare la loro
passione quando passano per l'Italia. Qui il tabù è stato infranto, se mai è
esistito. Sicuramente, però, oggi le immagini del fascismo e perfino del
nazismo circolano senza problemi e senza inibizioni. Alcuni mi hanno
rimproverato - talora aspramente- per aver manifestato una certa sorpresa,
al proposito. Io tanto naif da non aver percepito prima che il fascismo sia
stato sdoganato, da tempo. Tuttavia, non è la rivalutazione del fascismo a
spiazzarmi. Semmai, la sua banalizzazione. A ogni livello. Dai mercatini al
Campidoglio. Dagli autogrill ai palazzi del governo.

Quel clima culturale che induce il sindaco di Roma - senza provare neppure
un brivido - a ridurre le colpe del fascismo alle "sole" legge razziali. E il ministro
della difesa a porre sullo stesso piano partigiani e repubblichini. Una guerra
civile riletta con occhio equidistante. O equivicino. (Come ha denunciato il
Presidente Napolitano). Gli antifascisti e i fascisti: portatori di eguali ragioni.
E di eguali torti. Così, il male assoluto denunciato da Gianfranco Fini, per
i suoi compagni di partito e di militanza, smette di essere tale. Diventa relativo.
Limitato. L'unico male assoluto resta il comunismo. Un peccato originale che
stigmatizza chiunque ne abbia avuto esperienza. Ieri, l'altro ieri, quando non
importa. Comunisti e basta. Tanto più pericolosi se e quando rifiutano e
condannano la loro tradizione ideologica.

Il fascismo invece no. E' parte della nostra biografia, della nostra memoria.
Non un male assoluto, ma una malattia dell'infanzia. Come la varicella e
il morbillo. Da cui si guarisce in fretta. Anzi, serve a crescere. L'Italia: una
Repubblica e repubblichina al tempo stesso. Fondata, equamente, sull'antifascismo
e sul fascismo.

Ecco: la banalità del "nostro" male rischia di renderlo inguaribile. Perché non si
può curare una malattia che non è ritenuta tale. Ma viene percepita, al massimo,
come un segno di stanchezza. E se la democrazia è stanca, in fondo, chissenefrega.
Si riposi. Si prenda una pausa. Troppa democrazia, a volte, fa male.

6 commenti:

  1. Attenzione, il revisionismo strisciante sta portando ad una rivalutazione, in parte nostalgica, ma non solo, del fascismo.
    Il fascismo è il "male assoluto" perché è nato limitando la libertà a chi non era "in riga". Oltre a limitare la libertà, provvedeva anche alla eliminazione fisica degli oppositori.
    Le leggi razziali sono solo uno dei tanti orrori del fascismo, che ha concluso portandoci in guerra.

    Quindi, come ho anche scritto su un mio recente post, ... attenzione, attenzione ed ancora attenzione! Che poi è equivalente a ... resistere, resistere ... resistere!

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  2. Cara Aliza,
    Mentre leggevo questa riflessione preoccupante, guardavo a tutte le immagini alla parte destra del tuo blog...... E l'ultima immagine sembrava proprio di riassicurarmi che certe cose non possono più ricadere!

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  3. Sergio, certo per non ripetere gli stessi errori, ciao A.

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  4. Blessig, condivido la stessa speranza, spero proprio che certe cose non si ripetano, ciao A.

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  5. a me certi discorsi danno veramente fastidio tanto che spesso appena "li" vedo spengo la TV. Ma noi cittadini di uno stato democratico quale altro mezzo abbiamo per dire la nostra se non il voto? E il popolo ha votato!...

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  6. trillina è quello che mi ripeto ogni volta che mi sale il sangue al cervello per certi discorsi...
    Noi li abbiamo messi lì..
    credimi non riesco più a seguire un telegiornale, per non vedere le facce che accompagnano certi discorsi, oltre i giornali per le notizie ascolto la radio ciao A.

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