sabato 24 luglio 2010

che bella idea....

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IL CASO. Ai posti di blocco in Cisgiordania una «libreria mobile» palestinese promuove e diffonde testi non violenti tra i giovani arabi



DA RAMALLAH
LORENZO FAZZINI

A
ll’indomani dell’attacco suicida islamista contro le Torri gemelle a New York, questo giornale ospitò un intervento in cui proponeva di «bombardare con pane e libri» la Umma, cioè la società islamica nel mondo attraversata da virulente prese di posizioni integraliste.

Ovvero: offrire sviluppo materiale e progresso intellettuale al miliardo di musulmani nel mondo onde non farli cadere nelle braccia della cieca violenza e della rivolta sanguinaria di Al Qaeda e soci.

Orbene, qui, nei Territori Palestinesi, sembra che in una delle zone «calde» della pressione tra panorama islamico e mondo occidentale qualcuno utilizzi ora proprio i libri per evitare la violenza e predicare la pace. Il suo acronimo è Lownp e sta per «Library on whelles for nonviolence and peace». A fondare questa «Libreria mobile per la non violenza e la pace» è stato nel 1986 un sociologo palestinese, Nafez Assaily. Oggi la Libreria ha due sedi «fisse», quella originaria nell’antico
mercato di al-Khali di Hebron e una a Gerusalemme. Ma anche un furgoncino bianco come ufficio «mobile», che ha sostituito un simpatico (ma anacronistico) asinello con cui Assaily aveva iniziato a percorrere i dintorni delle città di Hebron e di Ramallah consegnando libri ai ragazzini e ragazzine palestinesi privi delle possibilità economiche di comprarsene uno. Assaily ritornava una settimana dopo a riprendere i volumi letti per consegnarne di nuovi. Nel solo 2009 sono state realizzate 83 visite in diversi villaggi raggiungendo – spiega il resoconto finale della Library riferito all’anno scorso – 1496 bambini che hanno ricevuto in prestito 11426 libri. Ma negli ultimi tempi la Library mobile ha fatto di più. Grazie all’appoggio di alcune ong cattoliche – tra cui Caritas internazionale e la tedesca Misereor, oltre a Pax Christi, di cui la Library è membro – è nato il progetto «Books along the Divide» («Libri oltre la divisione»), che significativamente vuol portare «la lettura ai checkpoints». Ovvero: per «occupare» il tempo dei giovani palestinesi ai posti di controllo israeliani in Cisgiordania – se ne contano 540 in totale – la Libreria ha distribuito negli ultimi 3 anni centinaia di libri ad uso (e, si spera, consumo) dei palestinesi in fila per superare i controlli di sicurezza dell’esercito di Israele. Spiega Nafez Assaily: «La campagna è iniziata nell’estate del 2007.

da Avvenire

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