presentazione del libro "IL VIRUS ROM"
Un libro dal titolo brutto sporco e cattivo, quello del giornalista Mengotto, collaboratore di Avvenire e di Milano Sette . Volutamente: la sfida raccolta nelle sue pagine è proprio quella di smontare stereotipi e pregiudizi non con le prediche e il moralismo ma raccontando – con le parole, le immagini e alcune 'parabole' – la vita di una comunità di nomadi. E dei cristiani che hanno condiviso un tratto del loro cammino nello stile della fraternità e del servizio, come suor Ancilla e Gloria, le fondatrici dell’associazione Nocetum. Un’esperienza di 'controcultura' in una città che troppe volte sembra mostrare solo paura e ostilità verso il 'virus rom', ormai assuefatta alle retoriche della sicurezza e alla drammatica contabilità degli sgomberi. Nessuno è tanto ingenuo da non vedere le reali condizioni di vita nei campi, in particolare quelli abusivi: e il libro di Mengotto non le tace. Ma il suo sguardo cerca ostinatamente, fino a scovarli, motivi di speranza e momenti di gioia. La vita del campo è fatta di povertà, freddo, disagio; la paura degli incendi, quella degli sgomberi. L’esperienza lacerante di trovarsi, all’alba, senza più nulla addosso e fra le mani. Se non la propria dignità. E la prossimità di quei credenti che non si rassegnano alla riduzione del cristianesimo a risorsa identitaria, a surrogato ideologico di una società impaurita, ma si ostinano a vedere in ogni volto umano, illuminati dalla croce di Cristo, l’epifania di Dio.
Lorenzo Rosoli
da Avvenire
Lorenzo Rosoli
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