sabato 11 settembre 2010

fuori di testa

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P. da Volpedo

SCIOPERATI


La questione non è se i calciatori possano scioperare. La questione è dove lo trovino, in un momento come questo, il coraggio di scioperare. Non mi si dica che lo fanno per i colleghi meno tutelati, i quali stanno comunque meglio dei loro coetanei con tre lauree. No, questa è gente che abita semplicemente fuori dal mondo. Il loro portavoce Massimo Oddo, un terzino che in pochi anni ha guadagnato più di quanto prenderà in tutta la sua vita uno scienziato, si è permesso di dire che i signorini protestano «contro lo status di oggetto con cui siamo trattati». Non gli basta poter andare dove vogliono, cioè dove li pagano meglio, anche a costo di fare le riserve delle riserve come Oddo. Vogliono di più. E hanno ragione.

La colpa non è loro. La colpa è dei dirigenti che continuano a corrispondere stipendi allucinanti e poi li ricaricano sul prezzo del biglietto, determinando la moria di spettatori negli stadi. La colpa è di noi giornalisti, che spremiamo pagine di interviste dai loro gargarismi banali e trasformiamo in maître-à-penser dei ragazzetti viziati che non leggono un libro e non conoscono una lingua, spesso neanche quella italiana. La colpa è dei tifosi, che hanno fame di idoli, come in politica di leader carismatici, e si dimenticano che i calciatori sono omini del calciobalilla, perché quella che conta è solo la maglia, come in politica dovrebbero contare solo gli interessi e gli ideali.

Scioperate pure, cocchi. Purché le società abbiano il buon gusto di devolvere le vostre succulente trattenute a un fondo per laureati disoccupati.

da Buongiorno di M. Gramellini La Stampa

2 commenti:

  1. a tal proposito mia figlia, in difficoltà con il lavoro, ha detto: " glielo farei provare io cosa vuol dire lavoro...". Io li manderei in fabbrica a 1000,00 euro al mese

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  2. Sembra una presa in giro! Ma con quale coraggio l'hanno pensata quella dello sciopero??

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