da Buongiorno di M.Gramellini - La Stampa
Diciamo la verità: la «social card», latinorum inglese per designare la carta dei poveri, dal punto di vista psicologico è una pessima mossa. Emana aria di depressione e richiama la tessera annonaria dei tempi di guerra. Quanto di più lontano dal berluscottimismo che il presidente del Consilvio vorrebbe trapiantarci sotto la cute. Ma ora che esiste, bisognerà almeno farla funzionare con decenza. Evitando che per i finti poveri diventi una tessera dei furbi e per quelli veri una patente di fallimento esistenziale.
La carta che copre 40 euro di spesa e di bollette al mese non porta inciso il nome del beneficiario, ma va comunque esibita all’impiegato dell’ufficio o al commesso del supermercato, in mezzo a una folla di propri simili che osserverà e giudicherà. Non ho sufficiente stima del genere umano per immaginare che riesca a soffocare i suoi impulsi più meschini. Però confido che la crisi compia il miracolo di tutte le crisi ed esalti lo spirito di fratellanza che, non basandosi su regole certe ma su afflati emotivi, ha sempre trovato negli italiani gli interpreti più sorprendenti.
Il mio timore riguarda i possessori della tessera. Spesso degli anziani giunti al rendiconto di una vita. A costo di apparire patetico, mi inchino davanti a loro: non devono sentirsi sconfitti né imbarazzati. Provino vergogna i ladri, i raccomandati, gli scansafatiche. Ma chi si è sempre sudato il suo pane ha diritto di passare attraverso questa gogna a testa alta. Sarà qualcun altro che, guardandolo, dovrà abbassarla.
La carta che copre 40 euro di spesa e di bollette al mese non porta inciso il nome del beneficiario, ma va comunque esibita all’impiegato dell’ufficio o al commesso del supermercato, in mezzo a una folla di propri simili che osserverà e giudicherà. Non ho sufficiente stima del genere umano per immaginare che riesca a soffocare i suoi impulsi più meschini. Però confido che la crisi compia il miracolo di tutte le crisi ed esalti lo spirito di fratellanza che, non basandosi su regole certe ma su afflati emotivi, ha sempre trovato negli italiani gli interpreti più sorprendenti.
Il mio timore riguarda i possessori della tessera. Spesso degli anziani giunti al rendiconto di una vita. A costo di apparire patetico, mi inchino davanti a loro: non devono sentirsi sconfitti né imbarazzati. Provino vergogna i ladri, i raccomandati, gli scansafatiche. Ma chi si è sempre sudato il suo pane ha diritto di passare attraverso questa gogna a testa alta. Sarà qualcun altro che, guardandolo, dovrà abbassarla.
Con circa 20 euro si comprano: 1Kg di arance, 1 l di latte, 1 Kg di pane, 1 Kg di pollo, 1 Kg di verdura varia, 1 Kg di biscotti... Con il resto ci paghi la luce, il gas, il telefono, le medicine, i tichet....Con tanto ottimismo ce la puoi fare!
RispondiEliminaQuesti provvedimenti hanno un senso di elemosina non di un piano efficace e studiato per risollevare le condizioni economiche dei meno abbienti.
RispondiEliminaUn saluto
+Holden
Beh, solo con l'ottimismo a questo punto si può andare avanti!
RispondiEliminatutti
RispondiEliminagrazie dei graditi commenti A
Sull'articolo c'è un'imprecisione: la tessera annonaria non l'avevano solo i poveri, ma tutti; serviva a ridurre i consumi in quanto si doveva usare solo prodotti italiani ed eravamo in un sistema autarchico.
RispondiEliminaLa politica Italiana non e' attenta cosi come dice sulle problematiche sociali..
RispondiEliminalo so e' triste ..pero' meglio che niente
RispondiEliminameglio che le 150 euro all'anno ,dico all'anno e non al mese.per ammortizzare l'affitto che dava a mia mamma il governo precedente
dato per due anni ,poi il numero delle persone che lo richiedeva si e' tripicato,chissà come mai, cosi non hanno piu' dato
nulla
Condivido totalmente. Una cosa che mi fa andare giù di testa è quando qualcuno riesce a truffare un anziano: lo butterei in mezzo al mare.
RispondiEliminaa tutti
RispondiEliminagrazie della visita A
Post crudo ma bellissimo! Grazie per avermi inserito tra i blog che segui. Elegante e raffinato il tuo...complimenti!
RispondiEliminaevergreen
RispondiEliminamille grazie,
è un piacere conoscerti A