martedì 30 dicembre 2008

apriamo gli occhi sulla realtà

...è Natale tutto l'anno!


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IL SIGNOR MINISTRO SI RISPARMI
QUEL BISOGNO DI COESIONE NON DI SCHERMAGLIE
DAVIDE RONDONI
Il ministro Brunetta ha detto su alcuni giornali di ieri che a fron­te dell’emergenza sociale sul tema lavoro e rischio povertà la Chiesa potrebbe fare di più. Se in queste parole c’è un invito a darsi da fare maggiormente, lo si accoglie con sincero ascolto. Ci mancherebbe. Ognuno oggi, nella situazione in cui siamo, è invitato dai fatti a spendersi un po’ di più per i biso­gnosi.
Ma se le parole del ministro vole­vano essere una sferzata alla Chie­sa, o una risposta all’iniziativa mi­lanese del cardinale Tettamanzi ­quasi a volersi ' riprendere' in mo­do un poco brusco una presunta e­sclusiva sul tema - beh, allora c’è qualcosa da puntualizzare. Non so­lo perché non si capisce che senso possa avere in un momento come questo di necessaria coesione so­ciale aprire da parte di un espo­nente del governo inutili scherma­glie con la Chiesa, tanto basate su vaghe proposizioni quanto lontane dalla vita e dagli interessi reali dei cittadini. Ma anche perché se qual­cuno dice che da un altro si aspet­ta ' di più' si presume che abbia ben conoscenza della misura del­l’impegno altrui. Se no, quell’e­spressione ' di più' suona strana e mistificatoria. Tanto è vero che ri­ferendosi alla recente iniziativa del­l’Arcivescovo di Milano di istituire un fondo speciale di sostegno per famiglia e lavoro la liquida presen­tandola in modo superficiale e ten­denzioso.
Credo che pochi - forse anche tra i ministri - abbiano l’idea di quanto la Chiesa italiana stia facendo in campo sociale. Con grandi proget­ti, con iniziative speciali, e attra­verso la carità quotidiana, punto di speranza e di conforto per milioni di persone nel Paese. Nel nostro giornale proprio oggi il cardinale Bagnasco offre qualche elemento per una maggiore comprensione. Ma lo possono vedere tutti, in ogni città o paesucolo d’Italia, dove si ri­volgono le persone in difficoltà: le file fuori dalle Caritas, dai Banchi di solidarietà, dalle parrocchie e nei tanti luoghi dove laici impegnati gratuitamente offrono il loro tem­po per farsi carico - spesso nella as­senza di interventi dello Stato.
Ripeto, se l’invito è un sincero in­coraggiamento allora figuriamoci se dopo l’alto segnale del Papa non si accoglie quello di un ministro. Ma non si possono accogliere su questo campo inutili polemiche. Per rispetto dei cittadini bisognosi innanzitutto, ai quali delle freccia­tine velenose sull’uso dell’ 8 per mille interessa poco, anche perché loro sanno - come tutti coloro che non hanno abdicato al buon sen­so - che la carità e l’impegno so­ciale lungo i mille rami della pre­senza cattolica in Italia preesiste e motiva la parte di contributo che gli stessi cittadini scelgono di dare con quella scelta di destinazione fi­scale. E non viceversa.
Che poi dal ministro Brunetta ven­ga un rilievo alla Chiesa circa una presunta eccessiva cura della pro­pria immagine, beh, francamente fa sorridere.

da Avvenire

8 commenti:

  1. di solito chi fa del bene non lo sbandiera ai quattro venti.
    un abbraccio sicero
    Mrita

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  2. Erre54
    posso parlare di chi fa del bene?
    e lo fa liberamente, senza costrizione, senza stipendio solo per amore degli altri, ti saluto A

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  3. forse non hai capito la mia risposta.
    la penso esatamente come te

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  4. Fa sorridere sì aliza.E' facile fare lo scaricabarile...

    La Chiesa sta correndo ai ripari e a provvedimenti e lo Stato cosa fa?

    Si sta pensando come vestirsi per il veglione di capodanno...

    Noto, con rammarico, che in generale ci sono pochi commenti ai post scomodi!

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  5. Ciao amica mia, vedo che non scherzi più con i post: sono belli....e di grande importanza. Per impegni non sto frequentando molto l'Internet ultimamente. Buon 2009!!!

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  6. Ciao cara. Ti auguro di trascorrere un bellissimo ultimo giorno di questo 2008!
    A presto!
    Ti lascio un sorriso

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