giovedì 15 gennaio 2009

lo ripeto

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QUEL BONGO DI OMERO
di M. Gramellini da La Stampa

Avvertenza: l'articolo che segue parla di scuola in modo passatista e moralista. Se ne sconsiglia la lettura a insegnanti, studenti e genitori troppo evoluti.

Ora che siamo rimasti in pochi, vuoterò il sacco. Ho letto l'inchiesta delle nostre Amabile e Ricotta sulla miriade di attività «parascolastiche» con cui gli istituti affamati di iscrizioni cercano di attrarre i ragazzi. Si va dalle diete agli oroscopi, fino alle lezioni di portamento e di musica tribale. Comprendo gli immensi benefici di questa svolta ludico-pragmatica: la mia vita sarebbe stata diversa e probabilmente migliore se il prof di latino e greco, un aguzzino che sogno ancora la notte, mi avesse permesso di frequentare seminari di subbuteo e un corso accelerato sull'arte del rimorchio durante le feste. Invece quell'uomo ossessivo si ostinava a destinare la scuola, il doposcuola e anche il parascuola allo studio di Omero e Tacito, la cui utilità pratica all’epoca mi sfuggiva e il cui divertimento, sempre all’epoca, era pari a quello che oggi traggo dall’ascolto del pastone politico di un telegiornale. Se avessi potuto scegliere fra Omero e un corso di bonghi, non ho dubbi che avrei optato per i bonghi e oggi sarei una zucca, ma delizierei gli amici con degli splendidi assolo alle percussioni. Per fortuna non mi fu concesso di scegliere. Sono diventato una zucca lo stesso, ma un po' meno. E questo lo devo a Omero, a Tacito e a chi me li piantò nella testa con bravura e passione, ma senza cercare di comprarsi la mia gratitudine attraverso forme apparenti di libertà che fanno rima soltanto con comodità.

7 commenti:

  1. Gramellini ha ragione, anch'io amo la scuola, quella di una volta dove ognuno faceva la sua parte: gli insegnanti insegnavano e gli alunni studiavano (più o meno), i genitori insegnavano il rispetto verso gli insegnanti e gli adulti in genere e non davano mai ragione ai figli. Ognuno il suo ruolo! Ora c'è confusione: molta buona volontà da parte di quasi tutti gli insegnanti, spesso ostacolata dai genitori che non conoscono il gioco delle parti, sempre ostacolata dal governo che sta trasformando la scuola in un'impresa che, quindi, ha bisogno di pubblicità e gadget per avere più iscritti.

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  2. La scuola è molto cambiata, sia per l'insegnamento sia per il comportamento di alunni e genitori.
    Meglio ai miei tempi.

    Baci

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  3. Meglio la scuola di una volta o quella di adesso? E' sufficiente vedere i risultati!

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  4. Sono d'accordo con quanto scrive Gramellini. La scuola deve essere una palestra abbastanza severa se si vogliono conseguire risultati decenti. La scuola di oggi pare che sforni ignoranti in quantità industriale...basta soltanto vedere come scrivono adesso persino i laureati!

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  5. Da bambini, se avessimo avuto la possibilità di scegliere tra solo giocare e andare a scuola, la gran maggioranza avrebbe scelto la prima.....
    La scuola? rimpiango quella di una volta.
    Ciao|

    PS: ultimamente sto studiando per qualche esame.....ecco perché non mi vedi spesso

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  6. Ciao...bellissimo post,molto costruttivo e pieno di significato...condivido in pieno ciò che dice Ever..serena serata.

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  7. Anch'io apprezzo Gramellini. Molto.
    Un'altra cosa ci accomuna. In questo post Gramellini riconferma obiettività e capacita di approfondimento. La famiglia e la scuola trascurano il perno fondamentale dell'impegno : la meritocrazia. Il livellamento ha affossato anche chi avrebbe potuto offrire di più. Ma ci riprenderemo perchè c'è tanta voglia di miglioramento. Ti auguro la buona notte.

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