martedì 10 febbraio 2009

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da La Stampa

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"Famiglia Cristiana" va all'attacco di Maroni. Il ministro: li querelo
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
L’accusa è terribile. «L'Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali». Firmato, Famiglia Cristiana. Il settimanale dei Paolini da tempo non risparmia critiche al governo di centrodestra. Ma l’ultima bordata ha un tono davvero definitivo. «Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba che spira nelle osterie padane è stato sdoganato nell’aula del Senato». «Medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini (col rischio che qualcuno muoia per strada o diffonda epidemie)». «Cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari». «La “cattiveria” invocata dal ministro Maroni è diventata politica di governo». Questa volta, però, il ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, non l’ha mandata giù. «Delirano», la sua replica. E annuncia: se la vedranno con i miei avvocati. Non era mai successo che un editoriale del settimanale cattolico più diffuso in Italia smuovesse un ministro a una querela. Famiglia Cristiana da qualche tempo non lesina sui toni. Solo che stavolta l’attacco è frontale e per di più insidioso, basato sulle parole del predecessore di Maroni alla guida del ministero dell’Interno, il moderato e cattolico Beppe Pisanu.

«Si è varcato il limite – scrivono – che distingue il rigore della legge dall'accanimento persecutorio. Il ricatto della Lega, di cui sono succubi maggioranza e presidente del Consiglio, mette a rischio lo Stato di diritto. La fantasia del “cattivismo” padano fa strame dei diritti di uomini, donne e bambini venuti nel nostro Paese in fuga da fame, guerre, carestie, in attesa di un permesso di soggiorno. Eppure nessuna indignazione da parte dei cattolici della maggioranza, nessun sussulto di dignità in nome del Vangelo: peccano di omissione e continuano a ingoiare “rospi” padani senza battere ciglio, ignari della dottrina sociale della Chiesa, la Lega, invece, esulta. Finalmente, il “bastone padano”, evocato da Borghezio nel 1999, oggi è strumento d’ordine autorizzato dal Parlamento».

da La Stampa

5 commenti:

  1. per fortuna un pò di critica anche da parte dei settimanali cattolici....Infatti spesso mi chiedo come si può tacere davanti a tanto...e predicare l'amore

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  2. L'avevo letto questo articolo e mi era piaciuto.
    Ciao
    Cinzia

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  3. Beh, che dire: è la pura verità. Meno male esistono coloro che lo pensano diversamente dai "padroni".

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  4. Favorire e approfondire la conoscenza dell'altro può e deve essere il primo imprescindibile passo per un armonioso e compatibile mondo multirazziale.
    Io ci creo. Buona settimana.

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