lunedì 11 maggio 2009

"il patto con la Libia"

L'anno scorso ho postato questa bella poesia, si sentiva parlare
di rifiutare di accogliere gli Africani e la cosa mi sembrava orribile.
OGGI ripeto questo post perchè siamo passati dalle minacce
ai fatti, ogni giorno c'è notizia di persone rifiutate e abbandonate
da chi non ha ne cuore ne coscienza.
Quando ci sono calamità oppure grossi incidenti, i media
definiscono erroneamente di volta in volta:
il terremoto assassino, la strada assassina, la montagna assassina...
io definisco questo patto Italo-Libico assassino.


http://www.guidasicilia.it/foto/news/attualita/clandestini_gommone_N.jpg



“Andrebbero accolti sulle spiagge con le sirene delle navi e dalla folla in festa come l’arrivo di un giro del mondo.
Donne e uomini, anziani e nascituri si staccano dal luogo d’origine sotto la furia di guerre, carestie e altre calamità da apocalisse.
Perduta l’origine, hanno per destino l’orizzonte.
Non avevano vocazioni di esploratori, volevano abitare il loro posto,
non mendicare l’altrui.”
Erri De Luca

5 commenti:

  1. Che succede Aliza? La poesia è leggibile solo nella finestra dei commenti...
    Quanta amarezza e quanta verità fra le righe...

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  2. La poesia è molto bella e significtiva. Mi chiedo quanti figli di emigrati ci sono in Parlamento: vista l'emigrazione italiana dei decenni scorsi immagino siano tanti: ma se l'esperienza dei padi non serve, che razza di popolo siamo?

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  3. Ciao Aliza,ora è tutto a posto con la visualizzazione.
    Buona giornata!

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  4. Nessuno lascia il proprio paese, il luogo dove è nato, gli affetti più cari e gli amici per "sfizio".
    E' evidente che questi poveri individui cercano di migliorare la loro esistenza come già è successo, fino a qualche decennio fa, ai nostri connazionali.
    Purtroppo siamo di ..."memoria corta"!

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  5. ma questi che mandano a morte sicura tanti giovani hanno figli?

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