mercoledì 9 settembre 2009

«Sono innocente»



....e si lascia morire di fame


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In otto mesi 48 detenuti suicidi


DA MILANO

ANDREA D’AGOSTINO

Un lungo, macabro elen­co di uomini disperati che si sono tolti la vita dietro le sbarre: ben 48 dal gen­naio di quest’anno fino ad ago­sto. Numeri che vanno aumen­tando di anno in anno: i suicidi del 2009 sono infatti 18 in più rispetto ai primi 8 mesi dello scorso anno e 20 in più rispetto allo stesso periodo del 2007. So­no i dati che ha raccolto il Cen­tro studi di 'Ristretti orizzonti' del carcere Due Palazzi di Pa­dova. Nel 2006 si erano verifi­cati 39 suicidi: il numero mini­mo - pari a 28 - è stato registra­to proprio l’anno successivo, quando con l’indulto molti de­tenuti sono usciti fuori. Ma di nuovo, con il sovraffollamento delle carceri, il fenomeno è drammaticamente aumentato. Di questo passo, stima il rap­porto, a fine anno si rischia di arrivare a un numero che supe­ra i 70 suicidi: un triste primato mai registrato nelle carceri ita­liane.
Il più giovane dei detenuti sui­cidi è stato un tunisino di 19 an­ni, ma altri 17 avevano tra i 20 e i 30 anni, a conferma che i gio­vani sono i soggetti più 'a ri­schio' in carcere. Gli italiani so­no stati 28, gli stranieri 20 e le donne solo due.
La tragica notizia del detenuto tunisino di 42 anni, morto do­po un mese di sciopero della fa­me a Pavia, ricorda inoltre una vicenda analoga: quella di Ali Juburi, 40enne iracheno morto nell’agosto 2008 dopo ben 80 giorni di digiuno nel carcere dell’Aquila. Sono numerosi i punti in comune nei due tragi­ci casi, ricorda il rapporto: en­trambi i suicidi erano stranieri, senza famiglia in Italia e senza denaro per garantirsi un’ade­guata difesa. Juburi, inoltre, era finito dentro perché accusato del furto di un telefonino. En­trambi, infine, hanno protesta­to la loro innocenza rifiutando di nutrirsi.

da Avvenire

4 commenti:

  1. Purtroppo, come al solito, a farne le spese sono i più deboli e chi innocente, magari lo era sul serio!

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  2. Un dramma che una società civile dovrebbe aver già risolto, invece sempre più ci sono storie come queste. Io seguo il blog di una mamma che suo figlio è stato vittima di una situazione analoga...solo che il suicidio non è così chiaro, ed è una madre coraggio che denuncia.
    http://nikiaprilegatti.blogspot.com/

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  3. La vicenda non può non sollevare almeno due grossi interrogativi:
    Il primo è quello che riguarda la lunga catena di suicidi nelle carceri... e il caso di Niki (che anche la "signora in rosso" cita)ne è tremenda testimonianza...
    Il secondo è quello che non può non far pensare che probabilmente il fatto che il detenuto fosse extracomunitario ha avuto il suo peso...
    Vi racconto un episodio che mi è tornato alla mente.
    Quando mio figlio primogenito frequentava l'Università, era entrato in contatto con alcuni gruppi di volontariato nella città sede dei suoi studi.
    In particolare con quelli che operavano all'interno di un Centro di Raccolta di clandestini...
    Una mattina (riporto il suo racconto) mancava un ragazzo all'appello... lo trovarono impiccato in bagno... privo dei documenti.
    Mio figlio ha sempre detto che "è stato suicidato"...

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