mercoledì 6 gennaio 2010

giusto risalto

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Sara e il suo bambino: gran notizia che non fa rumore


Fino all’Epi­fania le favole di Natale si possono raccontare. Se poi sembrano favole ma sono storie vere, raccontarle è necessario. La notte del 23 dicembre scorso, Sara, di Montebelluna, Treviso, trentadue anni, incinta alla ventinovesima settimana, si sente male. Diagnosi pesante: « aneurisma dissecante all’aorta ascendente » , patologia molto grave in sé ma ancora più grave in quanto Sara non solo è incinta ma ha anche già subito un importante intervento al cuore, di diversa natura, nel 2005. Sara e il bambino che porta in grembo hanno bisogno urgente di ricovero in una struttura altamente attrezzata: se no, moriranno tutti e due. Comincia il giro convulso di telefonate in vari ospedali del Veneto e del Friuli, ma il posto non si trova: periodo difficile, molti operatori hanno appena cominciato le agognate ferie natalizie. All’ospedale civile ' Ca’ Foncello' di Treviso, il cardiochirurgo professor Carlo Valfrè, con la sua équipe, è impegnato in un intervento d’urgenza. Ma i dirigenti di Ca’ Foncello non si arrendono. Con un giro di telefonate, fanno l’impossibile per reperire altro personale in tempi record, medici, infermieri, ostetriche, anestesisti: e ci riescono. Anche perché trovano in tutte le persone allertate la massima disponibilità a tornare immediatamente in servizio anche se sono appena rientrati a casa per il meritato riposo e si apprestano a festeggiare il Natale in famiglia.
Nessuno dice di no: in poche ore nasce una seconda équipe cardiochirurgica in grado di far fronte alla difficile situazione.
L’elicottero del Suem porta la mamma Sara a Ca’ Foncello alle sedici e trenta. Comincia l’intervento. Sara dice: pensate prima al bambino. Così si fa: alle sedici e 41, il primario di ginecologia Giuseppe Dal Pozzo e la patologa neonatale dottoressa Linda Bordignon portano alla luce Lorenzo, 942 grammi di peso, vitale e sano. È il primo bambino trevigiano che nasce in cardiologia.
Poi comincia l’intervento su Sara: otto ore di duro lavoro e alle due di notte della vigilia è salva anche lei.
Cardiologia dei miracoli quella natalizia di Treviso? Chi se ne intende, dice che l’espressione non è esagerata. Però di questa meravigliosa storia nessuna traccia è arrivata sui mass media nazionali.

Gabriella SARTORI - da Avvenire

7 commenti:

  1. Purtroppo è triste constatarlo, ma il male fa più notizia del bene: Grazie a te Aliza perché porti alla luce sempre anche quello che c'è di positivo in questo nostro mondo e nel nostro paese. Storie come questa fanno ben sperare in un mondo migliore.

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  2. Chissà quanti piccoli e grandi miracoli si compiono tutti i giorni sulla Terra o d'innanzi ai nostri occhi. Ma ormai sono talmente abituati a non vedere, ad essere indifferenti...Meno male che non tutti siamo così! C'é chi ancora guarda per vedere e chi scorge il miracolo in ogni piccolo gesto d'amore del prossimo.
    Bel Blog,e bellissimo post.
    by Lilly

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  3. Quieste sono le persone che fanno ben sperare.
    Disponibilità immediata anche durante le festività, donne e uomini che hanno anzitutto il rispetto per la vita, poi la competenza e la professionalità per salvare due vite uimane!
    Encomiabili.
    Questo è un post magnifico Aliza, una notizia che alarga il cuore e fa capire quanto l'informazione "ufficiale" sia latitante...

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  4. La "buona sanità" non "fa notizia"!
    Da sempre, nel mondo della stampa, esistono i "cronisti di cronaca nera" e non ho mai sentito parlare di "cronisti di cronaca bianca".

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  5. Brava Aliza, bellissimo post! Sarebbe bello se i telegiornali fossero tutti così. Ciao

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  6. Ho letto la notizia sui quotidiani locali... meno male che per una volta la sanità si fa onore!
    Ciao
    Cinzia

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  7. ueste sono le notizie che avrebbero dovuto avere più risalto...invece sbattono in prima pagina solo la mala sanità e io non faccio parte della medicina...anzi mia figlia da 20 mesi combatte con interventi per un cesareo fatto male e aghiaccianti conseguenze, mi rincuora sapere che anche questi casi eccezionali si risolvono bene !

    grazie Rosarita

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