martedì 16 marzo 2010

ragazza felice

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Cinque euro


Arriva una lettera firmata. Racconta di una mamma che, facendo pulizia nella stanza della figlia dodicenne, trova una busta con un migliaio di euro in tagli da 5. Pensa a un furto e ad altre cose orribili, tranne all’unica che, messa alle strette, di lì a poco la ragazzina le confesserà: i soldi sono il ricavato di prestazioni sessuali eseguite a scuola. La madre è sconvolta dalla scoperta e dalla reazione della figlia: di normalità. Incolpa il Grande Fratello e i politici (una volta avremmo detto «la società») per il pessimo esempio che danno.

Sorvolando sulle responsabilità di quella famiglia, che sicuramente ci saranno ma che non abbiamo strumenti per valutare, un’osservazione si impone inesorabile: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita. Un tempo la vita era un percorso e ogni fase consisteva in un passaggio che tendeva a uno scopo: il raggiungimento della consapevolezza di se stessi e di che cosa si voleva diventare. A un certo punto il meccanismo è saltato. La vita ha smesso di essere una scala da salire un gradino dopo l’altro ed è diventata un’arena piatta e senza confini. Ma se manca l’idea di un percorso da compiere, l’unico navigatore diventa l’utilitarismo. Voglio soldi e me li procuro nel modo più facile. Vendo sesso (o lo compro) senza pensare alle conseguenze, perché già la parola «conseguenze» presuppone una coscienza del tempo e dello spazio che non posseggo più. Purtroppo in un mondo che - a casa, in politica, in tv - non fa che togliere ringhiere da tutte le parti, è molto più facile cadere.

da Buongiorno di M. Gramellini - La Stampa

7 commenti:

  1. io non sono del tutto d'accorod con questo articolo.è vero, ormai per noi giovani le prospettive di un futuro sono irrisorie, anzi non ci sono proprio, ci spetta un futuro dai confini molto ma molto labili.questo però non ha nulla a che vedere con la perdità della dignità. vuoi guadagnare facile? vai a lavorare in pizzeria, chiedi ai tuoi genitori un aumento della paghetta o meglio rinuncia a borse,scarpe e abiti firmati, perchè alla fine se uno/una vende il suo corpo,soprattutto tra adolescenti, è solo per questo motivo.

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  2. @ sospesanelviola

    ciao mi ha fatto molto piacere il tuo commento...e penso tu abbia ragione, l'importante è usare la testa e non vivere senza riflettere.
    baci

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  3. Io la colpa la do proprio ai cattivi esempi che fanno scuola (TV, politica in primis)
    Non esistono più regole e questo spaventa. Tanto anche. I giovani crescono disorienati e scelgono le soluzioni più facili per raggiungere i loro scopi. Non vedo un buon futuro se non tentiamo di corregere il tiro.

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  4. La colpa può essere della TV, della scuola, ... della società, ma è soprattutto della famiglia.

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  5. concordo la famiglia ha un ruolo fondamentale nell'educazione... anche se il "bravo genitore" non è ancora nato!

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  6. Sono per un maggior rigore in famiglia e per un ritorno a valori importanti.
    Due anni fa con i colleghi ho assistito ad una scena di sesso in un parco pubblico tra due ragazzini.
    Io non l'avrei mai fatto alla loro età, quelli sembrava facessero la cosa più naturale del mondo.

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  7. Sono rimasta basita, così come mi è successo quando mi hanno raccontato la stessa cosa riferita a ragazzine che abitano nella mia zona. Queste lo facevano addirittura in autobus, nel tragitto da casa a scuola. Gli esempi che ci circondano sono pessimi, ma le mamme ed i papà ci sono per sorvegliare, spiegare, correggere. Non si può dare sempre la colpa alla società, secondo me la famiglia è deputata all'educazione, se la famiglia non c'è, non c'è nemmeno educazione.

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