venerdì 30 luglio 2010

viva l'anguria

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Contiene tanta acqua e sazia, ottima per diete



DI GIORGIO
CALABRESE

Q
uesto frutto è chia­mato quasi da tutti anguria ma è il classi­co cocomero. Si trat­ta di un frutto acidulo e, at­tualmente, si coltiva in tutto il mondo, anzi le ultime no­tizie riferiscono una curiosità di produzione proveniente dal Giappone: il cocomero quadrato, di più facile imbal­laggio. Una volta si diceva, per offendere graziosamen­te, «hai la testa tonda come un cocomero»; oggi, vista la novità, bisognerà invece ap­prezzare un uomo equilibra­to dicendogli «sei quadrato come un cocomero». Il coco­mero ha diversi nomi primo fra tutti, appunto, anguria (dal greco angourion), ma anche melone d’acqua e pa­steca. Rappresenta il frutto e­stivo per eccellenza perché più ricco di acqua, arriva in­fatti a raggiungere il 95,3% contro, l’80% dell’uva, l’85% della mela, il 90,7 % della pe­sca, e il 70,2% delle arance più succose. Un etto di anguria fornisce solamente 15 calo­rie con un po’ di zuccheri (il 3,4%), un po’ di fibra vegeta­le e tanti minerali, come il po­tassio e il sodio, oltre al fo­sforo. C’è anche della vitami­na C e un po’ di beta-carote­ne, oltre alle vitamine del gruppo B, ma in tracce. At­tenti ai semi! Contengono, al­l’interno della parte legnosa, dei glucosidi ad azione lassa­tiva drastica, che provocano dolore e gonfiore intestinale. Per l’elevata percentuale d’acqua, l’anguria è un ali­mento scarsamente nutriti­vo, ma sufficientemente e­nergetico per il buon conte­nuto in zuccheri assimilabi­li. Lo si ritiene un frutto piut­tosto indigesto, ma ciò può attribuirsi al notevole conte­nuto idrico, che diluisce for­temente i succhi gastrici, ol­tre che all’abitudine di con­sumarla molto fredda, quan­do si è accaldati, con effetto tipico delle bibite ghiacciate. L’anguria è un alimento vo­luminoso, che soddisfa il sen­so di sazietà a lungo e per questa prerogativa viene con­sigliata nelle diete dimagran­ti, in sostituzione di qualche pasto. Con l’anguria sì può fa­re una periodica cura, analo­ga alla ben nota «cura dell’u­va ». La polpa deve essere per­fettamente rossa; le parti bianche vanno scartate.

Attenzione a mangiarla troppo fredda in estate.

Buon apporto di vitamine mentre è povera di calorie

da Avvenire

2 commenti:

  1. Adoro l'anguria, d'estate la trovo una soluzione ottima per dissetarmi
    ciaoooo!

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  2. Ciao Aliza! Questo inno all'anguria mi fa ricordare la mia infanzia, quando andavo a fare le vacanze estive dai miei nonni paterni e il mattino presto passava il "cocomeraio" col suo triciclo sgangherato. La mia nonna comprava una bella anguria che poi metteva per un'oretta nell'acqua freschissima della fontana pompata dal pozzo del cortile e quando mi svegliavo mi faceva trovare una fettona di questo frutto di cui ero molto golosa con una pagnotta di pane fresco appena sfornato.

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