martedì 10 agosto 2010

vorrei piangere...

Ieri la notizia dell'inserimento del dialetto (immagino vicentino)
nel programma scolastico di una 1° classe elementare di quella
provincia, oggi questo...
queste proposte mi umiliano, mi avviliscono, cosa abbiamo
fatto per meritarci questo....e poi le rievocazioni storiche
del tipo: "Facciamo noi la storia" non ne posso più di questo
stupido e piccino "orgoglio veneto"




http://www.giovannipelosini.com/wp-content/uploads/la-tempesta1.jpg
La Tempesta - Giorgione


Dopo la bandiera, l’inno regionale
Il Pdl: «Facciamolo in dialetto»

Gli alleati «superano» Zaia. E spunta il fondo per le feste storiche


VENEZIA — «Componente dialettale prioritaria, ispirazione popolare, atmosfere a mezza via fra il canto di montagna e quello di laguna». Sono i tre requisiti che il capogruppo Pdl in consiglio regionale Dario Bond mette già sul tavolo chiamando a raccolta musicisti e compositori di tutto il Veneto perchè producano quanto prima l’inno della Regione. E’ un vero e proprio pacchetto identitario quello che - fra bandiere, gonfaloni, stemmi e canti - viene proposto con forza dal centrodestra. Una battaglia fino a ieri esclusiva della Lega Nord, ma che a sorpresa, in una sorta di staffetta ideale e tutta ferragostana, viene impugnata anche dal Pdl. Pronto addirittura ad accelerare: «Inno in dialetto entro due o tre mesi al massimo». E pensare che nell’ultimo anno le fughe in avanti dei politici con la cravatta verde erano state sovente mal tollerate dagli amici-nemici, in particolare dalla componente ex aennina del partito. Bond sembra incurante persino dell’ultima polemica che ha coinvolto il governatore Luca Zaia, finito nel calderone del «tutti contro tutti» per aver fatto cantare «Va’ pensiero» al posto dell’inno nazionale alla scuola di Vedelago (e due anni prima prima per aver omaggiato con il gonfalone della Serenissima il neo presidente del tribunale di Treviso). Insomma: la colonna sonora dell’identità veneta, messa cantata dai leghisti, ora viene recitata dal capogruppo del Pdl («Siamo riusciti a contagiare tutti» commenta soddisfatto il leghista Daniele Stival).

dal Corriere del Veneto

9 commenti:

  1. Ma i bambini già faticano ad imparare l'italiano...Figuriamoci che insalata russa...

    RispondiElimina
  2. @ stella

    certo Stella...impariamo l'italiano!! baci

    RispondiElimina
  3. Ma la fanno ancora la rievocazione dei Dogi da te?
    Che due palle.

    E pensare che il dialetto odierno è del tipo italianizzato, mentre quello arcaico è scomparso già con i nostri nonni.

    E poi che dialetto insegnamo se pure tra una città e l'altra divise da un fiume ci sono delle diversità?

    RispondiElimina
  4. @ Kylie

    ...proprio due palle...e quanto si prendono sul serio. Sono dei "testoni"...pensa che coincidenza la parola di verifica per questo commento è in dialetto: "fradel" ah! ah!
    Ciao

    RispondiElimina
  5. Vorrei piangere con te, Aliza. Questo stupido orgoglio veneto, lombardo ecc mi ricorda molto il cieco orgoglio italiano del ventennio, pieno di retorica, che sappiamo tutti dove ci ha portato. E te lo dice una che è orgogliosa delle sue origini della "bassa bresciana" il cui dialetto considera la sua prima lingua e mi piace parlarlo e ascoltarlo ancora, quando capita. Ma prima di tutto mi sento orgogliosa di essere ITALIANA e della LINGUA ITALIANA

    RispondiElimina
  6. In casa parliamo il dialetto trevigiano, i figli pure, ma sono fortemente contraria all'introduzione del dialetto nelle scuole...nn sappiamo (specie noi veneti) parlare bene l'italiano, andiamo ad imparare le lingue straniere, introduciamo il dialetto e la nostra lingua madre?
    Prima in assoluto questa, poi il resto.
    Baci
    Cinzia

    RispondiElimina
  7. io sono una 'meticcia' orgogliosa di esserlo perchè di padre campano, e non è poca cosa, e di madre veneta...a casa abbiamo sempre parlato solo in italiano pur capendo gli altri dialetti ed usandoli qualche volta in situazioni scherzose o familiari e purtroppo per necessità perchè alcuni proprio non lo capiscono l'italiano...ed è questo l'imbarazzante....
    purtroppo ci si dimentica troppo spesso che siamo italiani......

    RispondiElimina
  8. @ a tutte

    carissime vedo che siamo in perfetto accordo...quando torno al mio paese, dopo un viaggio, spio per intravedere il ponte sul Piave perchè mi fa sentire a casa, non certo per la sua bellezza. Tutto il resto è da valutare attentamente...

    RispondiElimina
  9. ...è vero non se ne può più di questo stupido orgoglio "padano". Credo però che siano pochi politici che giocano e ne approfittano ed alcuni cittadini (credo i più stupidi e meno intelletualmente attrezzati) che si sentono ascoltati e gratificati. Mi sembrano i discorsi da bar. Abbiamo una politica da bar!

    RispondiElimina