giovedì 4 novembre 2010

mio padre classe 1924...

è stato "preso" dai tedeschi a Reggio Emilia dopo l'8 settembre,
aveva cercato di sfuggire alla rettata nascondendosi in un
cinema, già pieno di militari che avevano avuto la sua stessa
idea.
Sono stati tutti deportati in Germania, ha compiuto
19 e 20 anni in un campo di lavoro.
Quando i tedeschi hanno realizzato che stava arrivando
l'esercito Russo sono fuggiti ed i prigionieri superstiti e in buone
condizioni di salute sono tornati a casa con mezzi di fortuna.

Mio padre gode ottima salute e sono certa che non
apprezzerà di sentire cantare "Giovinezza" come se fosse
una canzoncina "innocente"....


http://www.forzearmate.eu/public/lager.jpg


GIOVINEZZA CIAO

Davvero fosforica l’idea concepita dal Festival di Sanremo per i 150 anni dell’Italia unita: eseguire sul palco «Bella ciao» e «Giovinezza», rispettivamente colonna sonora della Resistenza e dei pestaggi squadristi. Erano italiani anche quelli, no? Come l’olio d’oliva e l'olio di ricino, la Costituzione e le leggi razziali. Ah, le forzature della par condicio! Perché le due canzoni non sono proprio la stessa cosa. «Bella ciao» è la torva nenia dei partigiani rossi ed evoca cosacchi a San Pietro e santori ad Annozero. Invece «Giovinezza» trasuda ottimismo spensierato: ti mette subito voglia di afferrare un manganello e scendere in strada a sgranchirti un po’. Come dite, organizzatori del Festival dell’Ipocrisia? «Giovinezza era l’inno della goliardia toscana del primo Novecento». Ma certo. E' per questo che è famosa. E’ per questo che volete trasmetterla in eurovisione. Per rendere omaggio a quel fenomeno ingiustamente sottovalutato che fu la goliardia toscana del primo Novecento. E «Faccetta nera» allora, era lo slogan di una crema abbronzante?

Peccato che tanti italiani saliti in montagna o internati in Germania dopo l'8 settembre non siano più qui a commentare questo gemellaggio ardito (in ogni senso): vi avrebbero spiegato la differenza fra «Bella ciao» e «Giovinezza» meglio di me, anche se con toni meno ilari. Provo a condensare il loro pensiero: il fascismo è stato un regime dittatoriale precipitato in catastrofe, non può essere banalizzato in questo modo. In nessun modo. Vi sembrerà incredibile, ma non tutto fa spettacolo nella vita.
M. Gramellini - La Stampa

9 commenti:

  1. Mio padre, che ora non c'è più, era nato nel 1918 e l'8 settembre 1943 è stato preso prigioniero dai tedeschi e portato in un campo di concentramento in Polonia. E' tornato distrutto nel fisico e nello spirito. Non è riuscito mai più a vedere un film di guerra. Non apprezzerebbe di sentire cantare al Festival di Sanremo canzoni così "significative". Lasciamo che il festival sia festival di canzoni di oggi, e celebriamo i 150 anni di Unità diversamente.

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  2. Non posso riscrivere quanto già detto da Trillina, siamo sorelle, posso aggiungere che papà non riusciva nemmeno a raccontare nulla di quel periodo. So solo che i prigionieri di una baracca tagliavano a turno il pezzo di pane da dividere...per il diritto delle briciole!

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  3. @ Stella, trillina e mammaMarina

    anche per mio papà la stessa cosa ha incominciato a raccontare della prigionia quando noi figli eravamo già grandi. Questa sera le notizie sono buone sembra che questa proposta si stata scartata a seguito delle proteste, meglio così...ciao

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  4. Io porto il nome di mio zio che subì lo stesso trattamento, ma purtroppo non fece più ritorno, nonostante tutte le ricerche tentate da mia nonna materna, che invariabilmente si arenavano al confine con la Polonia...
    Per questi motivi non si deve dimenticare!!

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  5. Il palco di San Remo non è quello più adatto a ricordare i 150 anni dell'unità d'Italia.
    San Remo ha la sua storia di "canzonette" e s'accontenti. Inoltre, penso che cantare "Bella ciao" in quella manifestazione sarebbe solo un depauperamento di quella che è la storia del periodo della resistenza.
    Quella poi di "controbilanciare" la Resistenza con un canto fascista (anche se nato antecedentamente dai goliardi livornesi) è cosa assolutamente offensiva per la memoria di tutti coloro che sono morti per la libertà.
    Poi c'è anche l'ennesima st...upidaggine leghista: pretendevano anche il"Va pensiero"!!!
    "Va pensiero" non è una canzone!!! E poi ... Viva V.E.R.D.I.
    voleva dire "Viva Vitt. Emanuele Re D'Italia", alla faccia della Padania. Ignoranti e ladri per aver rubato questa stupenda aria ed anche il simbolo di Venezia (leone di San Marco)

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  6. @ Sergio

    anch'io ho sempre pensato che un simbolo di tutti, il leone di San Marco per esempio ma anche la bandiera italiana, non potevano diventare simboli di parte è un furto come dici tu. Quanto all'ignoranza di certa gente salta agli occhi "come un pugno nello stomaco"...tanto è indisponente. Scusa lo sfogo ciao

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  7. Secondo me, ci sono delle cose che non dovrebbero far parte di oggetti di "speculazione"...

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  8. Banalizzare la storia è scorretto, mettere in mano la divulgazione della storia agli ignoranti è dannoso. Chi organizza il festival non è uno storico, lasci quindi stare. Se di musica e musica popolare deve trattarsi, che si racconti la storia del nostro inno, che si propongano agli italiani le tante canzoni patriottiche che nell'800 erano molto note e erano cantate dai garibaldini e dai soldati delle guerre d'indipendenza.

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