non ho il tempo di passare da tutti per gli auguri,
perciò dedico a tutti gli amici questo post.
Che sia un tempo sereno e di pace. 
Che possiamo dire tutti:
"Il Natale ha cambiato la mia vita"

"Natività"
Part. del ciclo pittorico di Kiko Arguello
La festa della Natività è  chiamata anche "Pasqua" e "Festa delle luci". "Pasqua" perché già  prefigura la Pasqua di Risurrezione, "Festa delle luci" perché è la  manifestazione della luce del Dio Trino e Unico. È la festa  dell'Incarnazione. Dio diviene Uomo per restituire all'uomo l'antica  immagine e la dignità di figlio di Dio. I' grido di Isaia è il grido di  tutta l'umanità: "Se tu squarciassi i cieli e scendessi!" (Is 63,19). La  natività è la risposta di Dio:   "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la  potenza dell'Altissimo" (Lc 1,35). Ora tutto è nuovo! È la Ri-Creazione.  La stella di Betlemme che illumina e guida tutti i personaggi  dell'icona è il segno dell'intervento di Dio sulla terra. il raggio che  sale dalla stella significa l'essenza unica di Dio.    I tre raggi che ne escono indicano la partecipazione delle tre Persone  divine all'economia della salvezza. La mangiatoia è a forma di tomba e  prefigura la morte di Cristo rifiutato dal suo popolo fin dalla nascita.  Scrive il profeta Isaia: "Il bue conosce il proprietario e l'asino la  greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non  comprende" (Is 1,3). Le bende con cui il bambino è fasciato saranno  abbandonate nel sepolcro come prova della sua Risurrezione. L'oscurità  della grotta è l'inferno. risto situa la sua nascita in fondo agli  inferi e noi contempliamo, adagiato nella mangiatoia, "l'agnello di  Betlemme che ha vinto il serpente e dato la pace al mondo". Il bambino  Gesù è già l'Uomo dei dolori di Isaia. In basso a sinistra c'è il fonte per il bagno del neonato, prima azione  pienamente umana che dimostra che il Messia atteso è venuto ed è  veramente Figlio dell'Uomo. E anche segno del Battesimo. Accanto al  fonte, l'albero simbolo del Bambino, è il compimento della profezia di  Isaia: "Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto  germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo Spirito del  Signore" (Is 11,1-2). Fuori dalla grotta, nel gran manto purpureo,  colore della regalità, è la Vergine Maria. Senza di Lei, senza la  Chiesa, non si può giungere a Gesù. Il suo sguardo è fisso nella  contemplazione: "Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo  cuore" (Lc 2,19). Le tre stelle sulla fronte e sulle spalle indicano la  sua verginità prima, durante e dopo il parto. Alla destra, in basso, è  situato Giuseppe in profonda meditazione. E assalito da dubbi. Davanti a  lui sta il demonio nelle sembianze del pastore Tirso. Gli apocrifi  riferiscono la sua parola tentatrice: "Come questo bastone non può  produrre fronde così un vecchio come te non può generare e, d'altra  parte, una Vergine non può partorire". Ma subito dopo il bastone  fiorirà.        Nella persona di Giuseppe l'icona racconta la tentazione universale che  continua attraverso i secoli: non esiste Dio, esiste solo il mondo  visibile; non esiste una nascita soprannaturale, perché è impossibile  che la natura divina si incarni. L'aureola intorno alla testa di San  Giuseppe già lo fa vincitore della tentazione. In alto, a sinistra, si  vedono i Magi. Dio li conduce all'adorazione come segno e primizia delle  nazioni. Essi portano in dono al Bambino: oro, incenso e mirra, segni  della sua regalità, della sua divinità e della sua passione.  Gli angeli, al centro, adorano il Bambino con le mani coperte per  dimostrare la sua regalità. L'angelo, in alto a destra che si china  verso i pastori, esprime la tenerezza della protezione dell'angelo  custode. Tutta l'icona trasmette gioia, perché "Il cielo e la terra oggi  si uniscono. Oggi Dio è venuto sulla terra e l'uomo è risalito ai  cieli". Aggiunge San Massimo: "Soltanto chi penetra oltre la croce e il  sepolcro ed è iniziato al mistero della Risurrezione comprende il fine  per il quale Dio ha creato ogni cosa".  
Buon Natale anche a te!!!
RispondiEliminaLara
Buon Natale anche a te e famiglia
RispondiEliminaciao!
Un sereno Natale anche a te, carissima!
RispondiEliminaSue.
Carissima Aliza
RispondiEliminaDici bene mai come in questo giorno può capitare di cambiar pelle di aprirsi a nuove consapevolezze, di guardare con altri occhi o sentire con rinnovato affetto chi ci attornia e speso fatichiamo a comprendere...
Un felice Natale
da Paolo
Buona continuazione di queste feste.
RispondiEliminaIo mi sento un tacchino ripieno già stasera...
Buone Feste, di cuore.
RispondiEliminaGiorgio
Natale cambia la vita perché cambia le prospettive, anticipa la vittoria sulla nostra finitezza.
RispondiEliminaTardivi auguri
Grazie Aliza: noi possiamo proprio dire che questo Natale ci ha cambiato la vita..in bene. Spero anche a te
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