giovedì 9 agosto 2012

paesi che odiano le donne...


dito-in-bocca.jpg (200×262)


Il 9 agosto del 1942 il Mahatma Gandhi veniva arrestato a Bombay insieme a tutti i dirigenti del Congresso nazionale. Nel corso della notte avevano approvato la risoluzione Quit India, avviando l’insurrezione non violenta che avrebbe contribuito a liberare il Paese dall’occupazione dell’Impero britannico. «Do or die», riuscirci o morire.

A settant’anni di distanza, il 9 agosto del 2012 sarà celebrato da 1,2 miliardi di persone. E per volontà del ministro per le Donne e per l’infanzia Prem Narain, oggi il«Quit India Day» verrà dedicato per la prima volta ai più oppressi tra gli oppressi.

Le bambine discriminate e trascurate a morte. Le bambine a cui viene addirittura impedito di nascere, quando l’ecografia rivela che sono del sesso «sbagliato». Nei sistemi patriarcali rigidi sono i figli maschi che garantiscono la continuazione della genealogia ed è a loro che spetta la precedenza.

Tutti i funzionari, dai membri del governo centrale agli amministratori locali degli Stati e dei territori dell’Unione, sono chiamati a scandire questo giuramento:

«Noi impiegati della pubblica amministrazione dell’India ci impegniamo solennemente a fare tutto il possibile, individualmente e collettivamente, per eliminare la selezione del sesso basata sul genere che minaccia la nascita e la sopravvivenza delle bambine; e per assicurare che le bambine nascano, siano amate e accudite e crescano diventando cittadine con pieni diritti di questo Paese».

Per il subcontinente si tratta di una svolta simbolica epocale.

Infatti sono le élite che per prime hanno praticato la selezione del sesso dei figli, dando l’esempio al resto della popolazione, mentre molti funzionari hanno continuato a chiudere un occhio sull’applicazione della legge che dal 1994 vieterebbe gli aborti sesso-specifici.

L’India non è un posto per donne? La Costituzione garantisce pari diritti ai due sessi, il Paese può vantare tra i suoi figli più illustri il Nobel della giustizia sociale Amartya Sen, diversamente da noi hanno già avuto una donna come primo ministro e come presidente. Eppure il censimento del 2011 ha confermato che il ricorso alle ecografie per conoscere il sesso fetale, seguito dall’aborto dei feti di sesso femminile, resta una piaga diffusa.

2 commenti:

  1. Cara Aliza, purtroppo i pregiudizi e le conseguenti azioni criminali in certi paesi resistono ancora.
    E' allucinante!

    RispondiElimina
  2. Una delle cose più terribili per quei paesi. Povere noi.

    Bacio

    RispondiElimina