mercoledì 24 ottobre 2012

poesia di un popolo lontano




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La canna e il vento


Non era mai accaduto.
Nel boschetto
gli alberi erano tutti innamorati
di una canna
una cannuccia sottile
che amava invece il vento,
il vento che porta la pioggia.

Così il boschetto l’aveva ripudiata.

La canna innamorata
rispose: "Per me, questo va bene".
Voi, state pure tutti da una parte,
ché dall’altra c’è il vento della pioggia.
Così vuole il mio cuore.

Il boschetto, offeso,
sentenziò la morte
per quell'innamorata dagli occhi di rugiada.
Chiamò il picchio dal becco forte,
e il picchio colpì nel cuore
tre, quattro, cinque volte
nel cuore della piccola canna.

Da quel giorno
la canna innamorata divenne flauto
e da quel giorno
le ferite degli amanti
parlano con le dita del vento
e cantano,
ovunque nel mondo,
da quel giorno.

da: "Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo"


Sherko Bekas
nato a Sulaimaniya nel Kurdistan iracheno il 2/5/1940

3 commenti:

  1. Popolo di cui non si sente più parlare.

    Un bacione cara

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  2. Cara Aliza una tragedia già dimenticata!!!
    Purtroppo questa è la verità.
    Tomaso

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  3. Trovo questa poesia intensamente struggente.

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