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Precari e somari
«Ho 32 anni e un dottorato di ricerca in lingue straniere. Per sbarcare il lunario e pagare l’affitto dell’appartamento che condivido con il mio compagno ho accettato di dare lezioni private a un quattordicenne svogliato e apatico. Di fronte alla mia ennesima esortazione a cercare il significato di un verbo sul vocabolario di latino, il ragazzo si oppone perché “tanto è come dico io...” (in latino ha la media del 4).
Cerco di spiegargli con calma che per migliorare è necessario uno sforzo maggiore - compreso quello di sfogliare le pagine del vocabolario - ma lui niente. Allora lo riprendo con maggiore enfasi, dicendogli che nello studio c’è bisogno anche di un po’ di umiltà. Diventa viola dalla rabbia, assume il tono della vittima e mi sbatte la porta di casa in faccia. Il giorno dopo ricevo un sms dalla madre del ragazzino (si faccia attenzione alla modalità di comunicazione scelta della signora). Afferma di avere constatato il turbamento del figlio a seguito delle mie ingiuste critiche. E mi spiega che il rimprovero non è un approccio corretto verso un ragazzo che andrebbe invece appassionato allo studio. In conclusione mi ha “licenziata”. Noi giovani disoccupati viviamo costantemente sotto ricatto: di un contratto a tempo, di un datore di lavoro che sfrutta la tua condizione precaria e perfino di un ragazzino viziato la cui pigrizia è alimentata da genitori che lo giustificano. Se fossi stata zitta e l’avessi assecondato, adesso avrei ancora quel lavoro. Malgrado questo, una parte di me si rallegra di avere ricevuto un’educazione diversa».
(Lettera firmata a Specchio dei tempi).
MASSIMO GRAMELLINI - La Stampa
Purtroppo è così. E ci stupiamo del comportamento dei ragazzini. Per fortuna io aiuto nel Latino mia nipote che, per lo meno, è buona e si impegna. In passato ho dato anch'io lezioni private ai ragazzi e ho avuto esperienze di ogni genere: ora non mi sentirei più.
RispondiEliminaPaola
ciao Censorina, grazie della visita, un abbraccio
EliminaAncora una palese dimostrazione che spesso la rovina dei ragazzi è proprio il lassismo e/o l'iperprotettività dei genitori.
RispondiEliminaciao Krilù, non è facile amare, ciao
EliminaCara Aliza, molte volti ci troviamo in situazione senza uscita, la casa è che purtroppo la protezione dei figli tante volte è sbagliata,
RispondiEliminastiamo vivendo una generazione che ha trovato tutto fatto!!!
Non ha imparato che vivere con quello che hanno trovato...
Ciao e buona serata cara amica.
Tomaso
Mia figlia ha provato anche con le ripetizioni di chimica agli svogliati del CEPU. Esperienza terribile!
RispondiEliminapenosa circostanza....
RispondiEliminacome tante...