giovedì 29 gennaio 2009

la scuola negata alle bambine

http://www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/afghan-colav-img/2005-4.jpg


In Africa e Asia milioni di loro penalizzate da ostacoli economici e culturali


DA PARIGI DANIELE
ZAPPALÀ
P
er molte di loro, varcare la so­glia di una classe e tenere u­na matita in mano resterà un sogno. Sono milioni le bambine a­fricane e asiatiche che rischiano di scivolare per sempre nel pozzo scu­ro dell’analfabetismo. Eppure, l’i­struzione primaria per tutti resta u­no degli 'obiettivi del Millennio' da raggiungere entro il 2015. Un altro traguardo eleborato a tavolino che si scontra con i dati di realtà.
Ufficialmente, i governi aumenta­no spesso la spesa nell’istruzione. E i centri missionari, accanto alle ini­ziative di certe ong internazionali, cercano di portare penne e quader­ni fin nelle zone rurali più inacces­sibili. Persino in quelle campagne etiopi dove ancora neppure 5 bam­bini su 100 finiscono le elementari. Ma per le bambine gli ostacoli da superare possono restare lo stesso troppi. Le aule non sono sempre vi­cine alle comunità. Oppure man­cano le condizioni di sicurezza mi­nime lungo il percorso, soprattutto in quei Paesi appena usciti da con­flitti o ancora in stato di guerra la­tente. A volte le scuole ci sono, ma mancano di servizi igienici separa­ti o di acqua corrente. E anche quando tutti questi ostacoli sono stati superati, davanti alle bambine può aprirsi la voragine dell’emar­ginazione rispetto ai coetanei ma­schi. Gli stessi manuali promuovo­no ancora in molti Paesi un’imma­gine femminile distorta o sminui
ta. E talora insegnanti succubi di pregiudizi atavici relegano le ra­gazzine agli ultimi banchi. Le le­zioni di matematica e di scienze, in particolare, possono trasformarsi così in un’autentica apartheid: le a­lunne alzano la mano per interve­nire, ma nessuno permette loro di aprire bocca.
Quando le popolazioni entrano nel mirino del fondamentalismo, come in vaste regioni del Pakistan e del­l’Afghanistan, gli ostacoli culturali invisibili si trasformano per le bam­bine in un vero e proprio muro. Le scuole per ragazze chiudono o so­no tenute sotto costante assedio. E in molte città, non saranno i gover­ni a poter imporre il contrario.
Lo scorso novembre, 15 adolescen­ti si recavano a scuola a Kandahar, l’ex quartier generale dei talebani. Un commando a bordo di moto ha
strappato loro il burqa, spruzzando poi acido sui volti. Si tratta di blitz mostruosi che finiscono sempre per seminare nuovo panico in intere città. Nella valle di Swat, in quel Pakistan nordoccidentale oggi sot­to il giogo talebano, il 2008 si è chiu­so con l’ultimatum lanciato dai luo­gotenenti del mullah Fazlullah: chiudere le scuole femminili entro il 15 gennaio. Le famiglie di qua­rantamila bambine e adolescenti hanno dovuto scegliere fra sotto­missione ed esilio.


da Avvenire

7 commenti:

  1. Tradizionalmente in ogni paese per le donne la strada per arrivare alla libertà ed all'emancipazione è stata lunga e faticosa. Io spero che un giorno tutte le bambine del mondo possano avere gli stessi diritti e le stesse opportunità.
    Un bacione

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  2. Sono fiduciosa che, forse non in tempi brevi, anche in quei paesi le donne potranno studiare e accedere a tutti i livelli di scuola superiore...
    Non dimentichiamo che anche in Italia, fino ad un secolo fa, laurearsi per una donna era un fatto eccezionale... mentre oggi sono le donne le laureate più numerose in certi settori e, aggiungerei anche, quelle che ottengono voti più alti!!!
    In certi paesi bisogna combattere contro secoli e secoli di tradizioni distorte e maschilismo... ma ho fiducia nelle nuove generazioni!!!
    Un abbraccio
    Francesca

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  3. Purtroppo c'è ancora una mentalità da scalzare,più o meno appariscente.
    Se in talune Regioni del mondo la donna viene ancora tenuta sottomessa il motivo è che l'uomo la teme!
    Non credo che sia una situazione solo dei paesi islamici,la vedo generalizzata...

    Buona serata.

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  4. Panorama desolante, davvero. Però.....da sempre, quando si comincia parlarne, si comincia anche a dare uno scossone a situazioni statiche da sempre. Ed è già un inizio !Nuom vine settimana.

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  5. Essere una bambina e poi una donna è dura, in molti paesi. L'unica strategia è battersi e aiutare chi cerca di dare un futuro vero a tante bambine, senza istruzione saranno sempre prigioniere

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  6. Ciao aliza,il progetto di Blessing è partito.

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  7. Nessuna scusa potrà mai essere giustificabile per i bambini che non vanno a scuola. E' una vera vergogna!

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