venerdì 27 novembre 2009

mani mozzate

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Mani mozzate, l'assassino
ispirato da Csi


Il raccapriccio diventa indizio di reato: il presunto assassino è, infatti, notoriamente, un appassionato di quel genere fiorente di programmi tv che mette in scena le più avanzate tecniche d'investigazione scientifico-poliziesca. Che la vittima si sia difesa graffiando l'aggressore? Che il mozzatore di mani di Cocquio Trevisago si sia ispirato a uno dei suoi spettacoli tv preferiti per cancellare, nel modo più drastico, le tracce del proprio DNA dalle unghie della sua vittima?

Eccoci, dunque, ancora una volta, riuniti per una veglia funebre a chiederci se il dilagare del crimine nel nostro immaginario collettivo abbia la forza di plasmare i nostri comportamenti sociali; se i modellini della scena del crimine con cui gli apprendisti stregoni si trastullano impunemente dagli schermi tv sera dopo sera, anno dopo anno, decennio dopo decennio, non finiscano, poi, col diventare modelli di comportamento criminale. Il mozzatore di mani di Cocquio Trevisago indica una nuova frontiera: oltre che di una pedagogia del male, la televisione perversa sarebbe capace anche di una didattica del male. Principi e pratiche. Teoria e tecnica.

Nel Medio Evo della peste nera, la superstizione popolare voleva che il contagio passasse attraverso la vista. Si ammoniva chiunque avesse a cuore la vita di non fissare negli occhi un moribondo infetto. Forse, ammesso che ci stia ancora a cuore la vita, faremmo bene anche noi a seguire quella regola d'igiene. Non teniamo troppo a lungo lo sguardo fisso sugli untori dell'immaginario pestilenziale di questo nuovo Medio Evo Tv. Lasciamoli soli a giocare con i loro modellini di morte.


ANTONIO SCURATI la Stampa

8 commenti:

  1. Ho un figlio di 9 anni. Sai che fatica per dribblare tutte le immondizie che entrano in casa attraverso la TV. Non si può nemmeno cambiare canale tranquilli perchè cose terribili sono sempre pronte ad entrare. Per non parlare dei TG. Non dico che non si debba fare vedere anche le cose brutte, però con misura, rispetto e senza il piacere della perversione e del colpo ad effetto per aumentare l'audience. E tutto questo vale anche per i giornali.
    Sembra che dalla vita cerchiamo di spremere e portare alla luce solo le cose più orribili.

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  2. @ giorgio

    cerchiamo con convinzione ed insistenza il bello ed il buono, ci sono ma sono timidi non sfacciati e di conseguenza non appariscenti. Qualche giorno fa ho letto questo titolo: "Corona (immagino sappia a chi mi riferisco) ce l'ha fatta, gli danno un programma da condurre alla TV" ecco vedi la nostra società premia i lazzaroni, i farabutti, gli opportunisti.
    Ci vuole il coraggio di voltare le spalle, distogliere gli occhi dal male. Con tuo figlio hai un compito importante additargli il bene, il bello, per crescerlo libero. Mi ha fatto molto piacere il tuo commento, buona domenica A

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  3. Questa verità è tanto triste... i TG alla TV sembrano racconti dell' orrore per non parlare di altri programmi detti "talk show" pomeridiani, questi sembrano trovare gusto a mettere in piazza tutto ciò che fa scalpore perche sicuramente fa audience. Tocca a noi saper scegliere!
    Un abbraccio,
    Sue.

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  4. la tv ha un potere devastante, noi adulti abbiamo (e non sempre) capacità di critica...ma i nostri ragazzi? Spegnerla è l'unica soluzione.

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  5. Da che esiste la cronaca, nei TG mancano sempre le buone notizie ... e qui forse qualcosa dovrebbe succedere, dato che quelle cattive o terribili sono in costante diminuzione e sempre più lontane dalla nostra vita quotidiana.

    Peraltro sembra che proprio la mancanza di notizie veramente terribili (salvo qualche rimarchevole nonché numericamente irrilevante caso) abbia stimolato il gusto dell'orrido e spaventevole nel pubblico. Ed il pubblico, allora, cerca ossessivamente nella fiction quell'orrido rumore di squartamenti di cui evidentemente ha ancora profondamente bisogno.

    In fondo, per migliaia di anni, fuori dalle mura delle città -quando non nella piazza principale- venivano esposti crocefissi, decapitati ed impalati, come avvertimento per tutti gli altri.

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  6. Ma sai che quando ho letto la notizia ho pensato che in effetti il disgraziato aveva anche coscientemente messo in atto tutti quegli stratagemmi necessari per non essere rintracciato. Imparati da libri e soprattutto dalla tv.
    Mi sono venuti i brividi.

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  7. Credo che la televisione effettivamente trasmetta tanta spazzatura: pettegolezzi, amori leciti e illeciti, battibecchi, tutto quello che fa spettacolo, che solletica gli istinti più bassi della gente. Purtroppo mi sono resa conto che la gente non sa criticare, non sa usare la propria testa, così "l'ha detto la televisione" diventa legge!
    Credo, comunque, che quella persona accusata di quell'efferato omicidio fosse distiturbato mentalmente e avrebbe fatto quello che ha fatto a prescindere dai telefilm americani. Credo che i bambini debbano essere tutelati dai genitori, ma che non sempre sia giusto spegnere, spesso è più giusto insegnare loro ad essere critici. Certo, piano, piano, "modus in rebus". Ciao

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  8. La televisione è un grande punto di riferimento per molte persone. Troppe direi. Il guaio è che spesso viene presa proprio d'esempio con le conseguenze che ben vediamo.

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