Addii
Grandi stanze di vecchie case avite di provincia
piene di fischi di navi lontane, piene
di spenti rintocchi di campane e di battiti profondi
d’orologi antichissimi. Nessuno abita piú qui dentro
eccetto le ombre, e un violino appeso al muro,
e le banconote fuori corso sparse sulle poltrone
e sul letto largo con la coperta gialla. Di notte
scende la luna, passa davanti agli specchi esanimi
e coi gesti piú lenti rassetta dietro i vetri
i fischi d’addio delle navi affondate.
Ghiannis Ritsos
Brrrr. Queste parole che riecheggiano l'abbandono sono così intense da divenire raggelanti.
RispondiEliminaDavvero molto efficaci.
Un bacione per te. muccina
Che tristezza. Bella la foto.
RispondiEliminaUn abbraccio cara e buona giornata!