"Dante antisemita e islamofobo. La Divina Commediava tolta dai programmi scolastici"
L'accusa di Gherush92 organizzazione di ricercatori consulente dell'Onu
MILANO - La Divina Commedia deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La sorprendente richiesta arriva da «Gherush92», organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.
dal Corriere della sera
da Avvenire
Dante all'inferno:
non è polically correct
La colpa di Dante Alighieri? Non essere stato polically correct ante litteram. Sfidando spericolatamente ogni (buon) senso storico, i ricercatori di Gerush92, organizzazione che gode del rango di consulente speciale del Consiglio Economico e Sociale dell'Onu, vorrebbero mettere al bando o almeno censurare la Divina Commedia, rea di diffondere "contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza" nei confronti di ebrei, islamici e omosessuali.
Sotto accusa il canto XXIII dell'Inferno, dove sono puniti i membri del Sinedrio e in cui il sommo sacerdote Caifas è immaginato nudo e crocefisso steso a terra, così che ogni altro dannato lo calpesti. Ma anche il canto XXVIII, dove sono puniti, tra i seminatori di discordia, Maometto e il successore Alì: il primo ha il corpo oscenamente spaccato dal mento al sedere, con le interiora pendenti tra le gambe, l'altro ha la testa rotta dal mento alla cute. Che dire poi dei sodomiti, dannati a correre sotto una pioggia di fuoco?
Che Dante non fosse tenero non è una novità. Né che il medioevo ignorasse il fair play. A confermarlo basti il trattamento che il sommo, cristianissimo, poeta riserva ad alcuni pontefici. Per Bonifacio VIII, suo bersaglio frequente e acerrimo nemico, preannuncia la dannazione, immaginandolo pronto a traslocare dal soglio ponficio alla bolgia dei simoniaci, conficcato a testa in giù in un buco con le piante dei piedi in fiamme. Ad aspettarlo ci sono Niccolò III e Clemente V.
Non va meglio a papa Anastasio II, condannato come ateo tra gli epicurei.
E chi non ricorda, nell'antinferno, il disprezzo con cui è liquidato Celestino V, "colui che fece per viltade il gran rifiuto"?
Non di par condicio si tratta, beninteso. Dante amava e odiava con veemenza, era uomo di fazione. Ma questo non c'interessa, sette secoli dopo. La vera forza di Dante, quella che vince il tempo, è la potenza delle sue terzine, il perfetto equilibrio dell'orchestrazione di un'opera che continua a parlare all'uomo di ogni epoca.
La provocazione - che auspichiamo sia tale - degli studiosi di Gerush92 ricorda i polveroni che si levano regolarmente contro la Bibbia, che educherebbe alla guerra, o contro testi di altre religioni (recente è il caso della Baghavad Gita, poema sacro indiano, accusata in Russia di incitare all'odio). Di questo passo, perché non censurare l'Iliade e l'Odissea, guerrafondaie e misogine, e magari persino Moby Dick, che fomenta la caccia alla balena?
Anna Maria Brogi
Ciao cara Aliza, penso che il tuo post sia molto interessante, certi studiosi hanno certe capacità di creare tante volte verità inesistinti
RispondiEliminaper questo è sempre prudente a credere a tutto.
Buona serata cara amica.
Tomaso
Che stupidaggini. Dante usa metafore ed allegorie contro i despoti e le magagne del suo tempo. Per farlo tutti i riferimenti comprensibili agli uomini del suo tempo erano leciti.
RispondiEliminaNon dimentichiamo che la Divina Commedia fu letta nelle pubbliche piazze per il divertimento del popolo.
Un abbraccio
Non ho parle veramente!
RispondiEliminaMi sorge un dubbio atroce: perchè Dante è italiano?
Ormai si mette in discussione, inutilment, tutto.
RispondiEliminaNon si può leggere Dante se non collocandolo nel suo tempo.
Si cerca la polemica ad ogni costo!
Il tuo auspicio è anche il mio Aliza.Quelli che scrivono queste stolte parole sono i veri seminatori di odio!
RispondiEliminaOggi ti lascio un saluto veloce!
RispondiEliminaCiaoooo
Cinzia
Qui la pseudo cultura vorrebbe censurare la Cultura. Chiedere di 'depurare' Dante delle sue parti non politicamente corrette significa voler ignorare l'epoca e il contesto in cui l'opera è stata scritta oltre al suo valore artistico.
RispondiEliminaC'è poi secondo me da dire che Dante, nel condannare certi personaggi, non sceglie mai la derisione o il disprezzo corrosivo.
@ tutti
RispondiEliminagrazie a tutti dei commenti, mi sono piaciuti molto...Aliza
Penso che non si debba prendere sottogamba il problema. L'organizzazione che propone simile stupidaggine è consulente dell'ONU. Sono molto "potenti", anche se non si sa certamente chi ci sia dietro.
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