lunedì 25 giugno 2012

lo Stato biscazziere



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Azzardo, i Comuni ora alzano la voce

​Città meno sicure. Minori a rischio. Quartieri snaturati nella loro vocazione commerciale e architettonica. Le Asl assediate da file interminabili di “nuovi malati”. Dopo la rivolta dei baristi contro il gioco d’azzardo, ora tocca ai Comuni. Chiamati a gestire concretamente, nella quotidianità, i problemi legati al proliferare incontrollato di sale gioco e slot machine senza avere alcun potere regolativo, ispettivo e autorizzativo su di esse.


I numeri, d’altronde, parlano chiaro: a oggi sono 400mila gli apparecchi automatici diffusi sul territorio, 14mila le agenzie di raccolta delle scommesse, senza contare l’offerta di “alea” situata presso bar, ristoranti, gli alberghi e negli uffici postali. Il tutto autorizzato e controllato dai Monopoli di Stato, che per loro stessa ammissione non hanno il personale sufficiente per fare verifiche. Risultato? Le amministrazioni comunali, provinciali e le Asl si trovano costretti a fare i conti con le ricadute sociali, economiche e urbanistiche della ludopatia senza avere gli strumenti per affrontarle.


Un caso emblematico è rappresentato dalla “crociata” del comune di Verbania, fermato dal Tribunale amministrativo piemontese che non solo gli ha contestato una regolamentazione relativa all’orario di attivazione di slot machines e videopoker, ma gli ha anche notificato una richiesta di risarcimento danni di oltre 1 milione e 300mila euro presentata dall’azienda che gestiva le installazioni. Il sindaco, Marco Zacchera, ha difeso la sua iniziativa spiegando che si trattava di una scelta di «carattere socio-sanitario, a difesa di chi si rovina e non capisce che giocando in modo forsennato è condannato a perdere salute, pensioni e stipendio», ma secondo i giudici amministrativi non è compito delle amministrazioni locali legiferare. Vicenza e Bolzano non sono d’accordo, e hanno cominciato a contrastare con regolamenti severi la diffusione delle slot. E c’è da aspettarsi che presto altri comuni seguiranno il loro esempio.

Bice Benvenuti - Avvenire

9 commenti:

  1. Sono le sorprese della stato per guadagnare sempre di più, sui poveri deboli che non resistono a stare senza giocare cara Aliza.
    Buona serata con un abbraccio forte.
    Tomaso

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    1. davvero Tomaso e si aggiungono problemi a problemi, ciao

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  2. Ho sentito delle cifre astronomiche sia di giocate, sia di poveri cristi che si rovinano... Però poi ti dicono di giocare con moderazione e salvano la faccia. Che mondo!

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  3. Slot e gratta e vinci, una vera piaga rovina famiglie

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  4. Per quanto mi riguarda slot e lotterie varie andrebbero abolite, si vedono tutti i giorni persone rovinate!

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  5. Da me hanno cercato di regolamentare gli orari delle sale dedicate ma non mi pare con grande successo.

    Buona giornata cara!

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  6. Volevo fare anch'io un post sull'argomento. E' vergognoso fare pubblicità martellanti al proposito e poi concludere con un "giocare con moderazione" oppure "vietato ai minori di 18 anni" Perchè, a 18 e un giorno ci si può dannare? Un'anziana che conosco, molto anziana, s'è dovuta vendere la casa e che casa! e ora vive in affitto in terra ferma, tutto per pagare i debiti di gioco. Altro che regolamentare.....!!!

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  7. davvero Anna-Marina anche per me è un dolore vedere le persone, di tutte le età, attaccate alle macchinette o come mi è capitato di vedere nonna e nipotina al gratta e vinci... mi si stringe il cuore perchè, già è impegnativo far quadrare il bilancio, se uno poi ci deve far entrare anche la "rincorsa alla fortuna" la vedo proprio dura e mortificante. Ciao

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  8. In furto legalizzato, un rovina-famiglie con il consenso dello stato.

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