Google immagini
Prima di tutto la verità
Se la Terza Corte d’assise di Roma doveva fare chiarezza sulla tragica fine di Stefano Cucchi, purtroppo sembra aver mancato l’obiettivo. Troppi i nodi irrisolti e le domande che restano aperte. Le conclusioni processuali - in attesa delle motivazioni di una sentenza che, pur nel rispetto dovuto, lascia sgomenti - raccontano solo a metà gli ultimi giorni di vita di un cittadino preso in carico dallo Stato. Arrestato dai carabinieri, è consegnato - in salute - agli agenti del Palazzo di giustizia, come accertato dai medici del Fatebenefratelli.
Poi accade qualcosa di grave. Stefano arriva al Pertini, e non per un check up: è dolorante, tumefatto, stravolto. I medici - colpevolmente - non si prendono carico di lui. Gli infermieri, per i giudici, sarebbero meri esecutori. E gli agenti di polizia penitenziaria, primi responsabili del cittadino Cucchi, non avrebbero avuto alcun ruolo. Una storia che non sta in piedi, proprio come Stefano all’arrivo nell’ospedale dal quale non è uscito vivo. Non è solo la famiglia Cucchi, ma il Paese che ha diritto alla verità, persino prima che alla giustizia. Ne va della credibilità del sistema giudiziario.
da Avvenire
Questa storia mi ha colpita molto, fin dal suo inizio. Ed è vero che riguarda tutti: pensiamo se fosse stato un figlio nostro. Non ricordo le modalità dell'arresto, ma non penso fosse un violento che era in strada a distruggere e picchiare. Tutti noi vorremmo saperne di più.
RispondiEliminaPaola
Purtroppo la storia si ripete, Aliza.
RispondiEliminaStefano Cucchi non è l'unica persona deceduta in circostanze mai chiarite, queste "verità parziali" stonano maledettamente con il concetto che afferma "la Giustizia è uguale per tutti"...
Non è così, e questo fa riflettere molto.
Buon fine settimana!
Sono veramente tragici casi! E purtroppo saranno che molti altri che non si saprà mai la verità.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana cara Aliza.
Tomaso
Ciao Aliza ho trovato alquanto strano l'esito di questa sentenza, perchè sono stati condannati solo i medici e non si è andati più a fondo ? Ho visto la reazione dei familiari e comprenod il loro stato d'animo, questo ci fa riflettere: è questa la giustizia ? Un saluto Daniela.
RispondiEliminaCome per tanti altri casi e cose, purtroppo, nn si saprà mai la verità...
RispondiEliminaBuona serata,
Cinzia