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da Lettere al Direttore:
Peccato non poter più scrivere i nomi dei nuovi nati
Gentile Direttore, sono diventato papà il 4 marzo 2014: di Diego. Sono un vostro affezionato lettore e a malincuore i giorni successivi alla nascita prendo «La Stampa» di mio padre, che è abbonato da anni, e scopro che non ci sono più scritti i nomi dei nati a Torino.
Mi chiedo, in questa epoca di poca natalità sarebbe bello ritornasse lo spazio per le nascite...
Massimo Pastore
Mettevamo i nomi di tutti i nati e anche quelli dei morti, ma questo è stato possibile finché non è stata varata la legge sulla privacy che non permette di divulgare queste notizie considerate private e personali. Per continuare a farlo dovremmo rintracciare i genitori di ogni nascituro e chiedere una liberatoria e lo stesso dovremmo fare con i parenti degli scomparsi. Come può immaginare, è un lavoro non indifferente, con risultati che sarebbero comunque parziali.
A ripensarci è un vero peccato, perché per i morti restano i necrologi, mentre dei nuovi nati non c’è traccia e oggi, di un senso di futuro e di vita, avremmo un gran bisogno.
Mario Calabresi (Direttore de La Stampa)
Cara Aliza, veramente un bel post congratulazioni, noi cerchiamo se è possibile di imparere ciò che non sappiamo. Buona giornata con un abbraccio.
RispondiEliminaTomaso
Io conservo ancora il giornale che riporta la nascita di mia figlia Chiara che è nata proprio un 4 marzo.
RispondiEliminaQuesta privacy ci fa andare via di testa e poi...quanti sono in facebook, quanti navigano in internet lasciando le proprie tracce, non solo per le ricerche, ma anche per i vari pagamenti?
Buona domenica, un abbraccio
RispondiEliminaOrmai è rimasto solo il bollettino parrocchiale a ricordarci il nome dei nati, dei morti e i matrimoni di ogni parrocchia. Un malinteso senso della privacy, a mio parere. La nascita è un lieto evento di cui nessuno penso si debba vergognare, mentre non si esita a pubblicare sui vari network di tutto e di più.
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