sabato 10 gennaio 2015

poesia


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La notte dopo l'attentato

Questa notte l’angoscia
non ha voluto incontrare il sonno
Tutta la notte mi chiedo
come
Come portare pace dove c’è guerra
come portare concordia
dove c’è furia
La storia di ieri
ci dice è impossibile
non c’è spazio per l’amore
Lo spazio è tutto dell’odio.
Ho sempre pensato
che essere musulmani
è essere buoni credenti
che essere ebrei è un privilegio,
che il cristianesimo è storia di Cristo che si ripete
di generazione in generazione dicendo
Siate fratelli Ho sempre pensato
che chi non ha fede
non è un ateo
ma qualcuno in attesa di testimonianza
Ho sempre pensato
che la pace sia la via della vita
Non sono un illuso
neanche oggi che tutto il mondo
grida vendetta.

Ernesto Olivero

5 commenti:

  1. Bella scelta cara Aliza, una poesia che ricorda momenti tragici dove non esiste pace e tranquillità. Speriamo che tutto questo sia solo un'incubo e che passi in fretta.
    Ciao e ti auguro una buona domenica cara amica.
    Tomaso

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  2. Ieri sera il sacerdote ha letto questa poesia a fine messa. Bella, triste, vera, inno alla fratellanza religiosa e alla speranza.

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  3. Grazie di questa condivisione. Un caro saluto e buona settimana.

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  4. Non è facile credere alla pace oggi, ma nonostante tutto bisogna essere suoi costruttori.
    Come lo è Ernesto Olivero. "Non sono un illuso / neanche oggi che tutto il mondo / grida vendetta."

    Un caro saluto

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  5. grazie per questa condivisione davvero profonda, sincera e non scoontata

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